Falstaff
Falstaff: Ritorno alla Scala!

Falstaff. Dopo 45 anni dal suo debutto torna alla Scala il Falstaff di Verdi messo allora in scena da Giorgio Strehler e oggi riportato alla luce da Marina Bianchi. L’idea di ambientarlo nella pianura padana anziché a Windsor rimane valida ma alcune scene sono risultate troppo buie, mentre altre denunciavano senza pietà gli anni trascorsi.

Simon Boccanegra
Simon Boccanegra

Simon Boccanegra. La regia è stata affidata all’inglese Richard Jones, coadiuvato da Antony Mc Donald (scene e costumi), Adam Silverman (luci), Sarah Kate Fahie (coreografia) e Renzo Musumeci Greco (Maestro d’armi). Il risultato finale ha destato non poche perplessità, a partire da un’ambientazione contemporanea ormai più che scontata, ma che mal si concilia con i complessi intrighi del dramma verdiano.

Stiffelio
Stiffelio

Stiffelio. Riassumendo, un’opera più che degna di stare a buon diritto nel grande repertorio, una bella esecuzione musicale, una messa in scena adeguata e sobriamente suggestiva, il tutto coronato da un cast che ha meritato pienamente l’entusiastica approvazione del pubblico. Possiamo chiedere di più?

Opera. Entertainment for tourists?
Uno svago per turisti ?

Uno svago per turisti? In questa prospettiva purtroppo il genere rischia sempre di più di divenire semplice “svago per turisti”, categoria che già oggi costituisce parte consistente del pubblico, in particolare quello delle arene. Una prospettiva triste, se si pensa che nel 2023 proprio l’arte della lirica è stata proclamata dall’UNESCO come “patrimonio immateriale dell’umanità”.

An interesting new opera from Korea
An interesting new opera from Korea…

An interesting new opera from Korea. The Noble Art Opera Company (director Shin Seon-seop) has produced and staged a new opera inspired by the novel, which expresses the coldness of reality and human weakness, the subject of the original story, with clear and concise lines and classically inspired music.

Muti celebra Puccini
Muti celebra Puccini

Insomma, un concerto senza grandi momenti di pathos, un programma senza sorprese, complessivamente piatto e banale. Peccato, un’occasione mancata.  Puccini meritava di meglio.

Are we addicted now ?
Siamo ormai assuefatti ?

Siamo ormai assuefatti ? Alle bizzarrie della “Regietheater” va aggiunto poi il fanatismo del “politicamente corretto”, vera e propria nuova religione del XXI secolo, in nome della quale viene modificato o eliminato ogni possibile riferimento a quanto non sia conforme alla nuova dottrina. Assistiamo così sempre più spesso ad “Aide” dalla pelle chiara, Turandot che evitano ogni possibile riferimento alla Cina, modifiche a termini del libretto considerati razzisti e via dicendo.

Teatro dell’Opera di Roma
Otello – Teatro dell’Opera di Roma

Otello – Teatro dell’Opera di Roma. Molto apprezzabili anche gli appropriati costumi e la maestosa scenografia, arricchita in alcuni momenti da efficaci proiezioni (come nella scena dell’uragano), anche se non sempre perfettamente funzionale (come ad esempio nel quarto atto).

Jenůfa - Teatro dell’Opera di Roma
Jenůfa – Teatro dell’Opera di Roma

Jenůfa. Juraj Valčuha dimostra di saper padroneggiare perfettamente la complessa partitura, sia nella cura per la chiarezza dei dettagli che nella gestione dei grandi momenti di insieme, come nel caso dell’imponente finale di proporzioni bruckneriane. Con una scelta di tempi sempre ben equilibrata il direttore rende al meglio lo spirito di Janáček nelle sue diverse sfumature drammatiche, nostalgiche, etc., in questo sempre ottimamente seguito dall’impeccabile orchestra romana.

Salome
SALOME – Teatro dell’Opera di Roma

SALOME. In un’opera di Strauss è decisamente l’orchestra che ha il compito di definire i personaggi e le loro emozioni. Il direttore Marc Albrecht opta per la scelta di contenere per quanto possibile il volume sonoro, prediligendo dunque la chiarezza analitica e il dettaglio.