NOTE POCO NOTE 10. William (1092 – 1983). Musicista inglese, autore di molta musica per film ma anche di due sinfonie e un’opera. Le sue marce rivaleggiano con le analoghe di Elgar. L’unica opera realizzata da Walton, Troilo e Cressida, risale al 1954 ma venne in seguito soggetta a profonda revisione e a numerosi tagli.
NOTE POCO NOTE 9. SCHMIDT Franz (1874 – 1939). Compositore austro-ungarico, inspiegabilmente ignorato dalla critica e molto raramente presente in una programmazione concertistica.ROUSSEL, Albert (1869 – 1937). Compositore francese dallo stile molto personale, poco valorizzato sia in termini di incisioni discografiche che di esecuzioni nei concerti. Ebbe tra i suoi allievi compositori come Satie e Martinu. Tra i suoi lavori sono da ricordare le quattro sinfonie e l’opera-balletto Padmâvatî, ispirato dai suoi viaggi in oriente.
NOTE POCO NOTE 8. ROUSSEL, Albert (1869 – 1937). Compositore francese dallo stile molto personale, poco valorizzato sia in termini di incisioni discografiche che di esecuzioni nei concerti. Ebbe tra i suoi allievi compositori come Satie e Martinu. Tra i suoi lavori sono da ricordare le quattro sinfonie e l’opera-balletto Padmâvatî, ispirato dai suoi viaggi in oriente.
NOTE POCO NOTE 7. L’Africaine è l’ultima opera di Meyerbeer e anche una delle più note, o perlomeno quella che contiene la sua aria più celebre (“O Paradiso”). Il titolo è in realtà fuorviante, giacché la protagonista Sélika è indiana, e l’opera stessa è ambientata in Portogallo (atti 1-2), in mare (atto 3) e in India (atti 4-5). La confusione deriva dai molti ritocchi e modifiche al libretto avvenuti nel corso del tempo.
NOTE POCO NOTE 6. Fromental HALÉVY. Compositore francese che ebbe allievi del calibro di Bizet e Gounod.
NOTE POCO NOTE 4. “The Little Sweep” è un’opera breve (circa 45 minuti), anche questa scritta per un piccolo organico strumentale. Come si può immaginare dal titolo, si tratta di una commedia dedicata ai bambini, che partecipano attivamente alla scena e alla musica come voci bianche. L’opera include anche ruoli “adulti”, e in qualche momento viene addirittura richiesto l’intervento canoro del pubblico!
NOTE POCO NOTE 3. BRAGA Francisco (1868 – 1945). Compositore brasiliano tra i più importanti, praticamente sconosciuto come gran parte dei compositori sudamericani, autore tra l’altro dell’inno ufficiale del Brasile. La sua opera Jupyra è un vero capolavoro e meriterebbe ben altra visibilità.
NOTE POCO NOTE 2 AUBER Daniel (1782 – 1871). Sebbene il compositore non abbia bisogno di presentazioni, i suoi lavori sono tutt’altro che famosi, e se si esclude forse “Fra Diavolo”, nessuna delle sue numerosissime opere viene comunemente rappresentata. Dallo stile chiaramente rossiniano, è comunque considerato il precursore se non l’inventore del Grand Opera francese.
NOTE POCO NOTE I direttori artistici ragionano di fatto solo in termini di “star” da scritturare, e lo stesso pubblico si reca entusiasta all’ascolto dell’interprete di successo a prescindere dal pezzo eseguito.
Simon Boccanegra. La regia è stata affidata all’inglese Richard Jones, coadiuvato da Antony Mc Donald (scene e costumi), Adam Silverman (luci), Sarah Kate Fahie (coreografia) e Renzo Musumeci Greco (Maestro d’armi). Il risultato finale ha destato non poche perplessità, a partire da un’ambientazione contemporanea ormai più che scontata, ma che mal si concilia con i complessi intrighi del dramma verdiano.









